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Trento, 2 ottobre 2013 Un orso è stato abbattuto in Val di Rabbi a colpi di arma da fuoco: la vicenda è grave sotto molti punti di vista. Sulla questione plantigrado, regna la disinformazione. Le notizie delle sue «stragi» di animali sono state spesso sfruttate politicamente o per generare paure irrazionali. Se l’orso è così pericoloso, come mai l’ultimo attacco all’uomo risale a più di cento anni fa (quando si praticava la caccia all’orso)? Eppure gli incontri uomo-orso sono stati molti... ma è più facile credere a suggestioni popolari che pensare razionalmente. Più motivato può essere il malcontento degli allevatori, che devono essere supportati nel rendere i loro recinti più sicuri, ma ricordiamoci che l’orso non è l’unico animale che si sia mai cibato (anche) di carne. Pensando che l’uomo sia al centro di tutto, torniamo indietro di tantissimi anni e dimentichiamo che la natura comprende anche noi. Forse qualcuno penserà che un orso morto non sia una tragedia... ma il fatto che questo esemplare sia stato ucciso dall’uomo volontariamente, è il segnale che ci stiamo sempre più allontanando dalla civiltà e dal rispetto della biodiversità, facendoci del male da soli e consapevolmente. Uccidere o mettere in gabbia tutti gli orsi non risolverebbe nulla: bisogna invece intervenire fornendo assistenza continua e informando i cittadini sulla presenza dell’orso in Trentino. Questa amara notizia, forse servirà a far capire qual è il vero pericolo nei boschi. Elisa Merz |
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